Uno scandalo non indifferente investe la celebre Guida 100 Ristoranti: non solo meriti, l’ingresso è anche a pagamento.
Entrare in una delle tante classifiche stilate da Forbes o da altri magazine autorevoli è un enorme prestigio. Questo, almeno, era il pensiero di molti fino ad oggi, quando grazie a un’inchiesta di Selvaggia Lucarelli sulla Guida 100 Ristoranti si è aperto un altro “vaso di Pandora”: l’ingresso nelle liste non è dato solo dal merito, ma anche dal pagamento.
Scandalo Guida 100 Ristoranti: l’ingresso è a pagamento
Selvaggia Lucarelli, con un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano, ha scoperchiato un altro “vaso di Pandora”. Questa volta al centro della scena non c’è il mondo patinato degli influencer, ma un’altra realtà altrettanto prestigiosa, che fa gola a molti. Stiamo parlando dell’universo della ristorazione, nello specifico della Guida 100 Ristoranti, stilata da Forbes. Nel mese di ottobre, allegato al magazine, è uscito l’inserto 100 Ristoranti Innovativi, ma a quanto pare l’ingresso nella lista non è legato solo al merito, ma anche al pagamento di una quota variabile.
“L’allegato è curato da Marco Gemelli de Il Forchettiere ed è descritto con entusiasmo nel suo editoriale dal direttore Alessandro Mauro Rossi, sembra una selezione genuina della rivista che ha scovato in giro per l’Italia le migliori novità nel campo della gastronomia. Peccato che a molti ristoranti, per finire nell’inserto, venissero chiesti migliaia di euro e che il giornalista selezionatore fosse l’ufficio stampa di tanti ristoranti selezionati. ‘Io non credo che questi ristoranti avvelenino nessuno, sono tutti di primo livello’, la risposta del direttore“, ha scritto la Lucarelli.
Lucarelli solleva un altro scandalo: fioccano testimonianze
Lo scandalo sollevato da Selvaggia Lucarelli ha scatenato un polverone, destinato a ingrandirsi sempre di più. La giornalista ha ricevuto tante testimonianze, alcune legate alla celebre Guida 100 Ristoranti, altre riferite ad altri settori dell’universo gastronomico, come l’enologia. Tra i tanti commenti si legge:
“Finalmente qualcuno parla dell’inquinamento nel giornalismo enogastronomico. Io mi occupo di ufficio stampa e sono piena di gente così, che fa il doppio lavoro e ne trae benefici non indifferenti. Lui stesso mi ha chiamato per chiedermi di far inserire un mio cliente per 2.500 euro e quando gli ho detto che meritava di esserci a prescindere dall’investimento (perché fa innovazione vera!) mi ha risposto ‘Sono io che decido chi entra nella selezione e chi merita di esserci senza investimento’“.
Le testimonianze toccano anche altri settori: “Forbes fa così anche per gli under 30. Chiama e propone un prezzo per entrare negli under 30“. Insomma, stando a quanto si legge, che siano ristoranti o meno, queste classifiche non possono essere considerate del tutto veritiere. Come al solito, il ‘dio denaro’ vince su tutto.